Gli
appuntamenti a cura del collettivo formiano nella rassegna gaetana.
Il Teatro Bertolt Brecht partecipa con gioia alla II
Edizione di “Vivi l’arte”, la settimana culturale promossa dal Comune di Gaeta
dal 22 al 30 Marzo. Tre gli appuntamenti a cura del collettivo formiano con
musica, teatro per ragazzi e spettacolo d’autore.
Il 22 Marzo alle 21:30 presso Piazza De Vio “Racconti
zingari” con le melodie dei Taraf de Metropulitana. Trascinante ensemble di
musicisti zingari - voce, violino, fisarmonica, cymbalon, contrabbasso a 3
corde - passati dai matrimoni in Romania ai palchi di tutta Italia e d’Europa. Ritmi
balcanici e orientaleggianti nelle stazioni e nei vagoni della metropolitana delle
grandi città.
Si continua il 27 Marzo con il doppio spettacolo,
alle 9 e alle 11, per i bambini delle scuole elementari di Gaeta presso il
Teatro Ariston con “Le tre melarance” scritto e diretto da Maurizio Stammati in
scena con Dilva Foddai e Valentina Ferraiuolo. La storia di un principe, di un
re, di buffoni e saltimbanchi, di maghi, streghe e principesse, una storia di
intrighi, magie e trasformazioni. Racconta magistralmente le contraddizioni
della vita reale, portandole su un piano fantastico e mettendo al centro della
vicenda un principe che non riesce più a ridere e che soltanto con un
"maleficio" scopre il proprio destino e, in un modo assai
rocambolesco, il proprio potenziale. Della favola delle tre Melarance in molti
si sono innamorati nel corso dei secoli: scrittori, musicisti, poeti e pittori.
Il suo fascino, i suoi misteri e le sue trovate burlesche hanno incantato
grandi e piccoli.
Il 30 marzo alle 21 presso l’ex Chiesa di S.
Salvatore (vico Caetani) si concludono gli appuntamenti a cura del collettivo
formiano con lo spettacolo “La cena delle ceneri” da Giordano Bruno con la
regia di Lello Serao. In questa messa in scena della compagnia Libera Scena
Ensemble fi Napoli incontriamo Bruno a Londra nel 1584 come l’uomo che volle
abbattere le mura nelle quali Aristotele, Tolomeo e le religioni rinchiudevano
la Terra, come luogo di ogni imperfezione nei confronti delle stelle, e l’uomo
stesso in quanto suscettibile di nascita e di morte. Criticando il medesimo
Copernico, il filosofo nolano viene incontro a noi come colui che disegnò la
fabbrica dei cieli e l’infinità della natura, per cui non esiste una genesi, ma
continue fluttuazioni di materia, da cui si originano mondi differenti e
inconoscibili tra loro. Egli morirà nel rogo per non accettare che la materia
sia subordinata alla divina trascendenza. Al posto dell’arcaico universo
chiuso, Bruno offre ancora oggi la visione di un infinito multiverso, dove
centro e periferia sono la stessa cosa ed ogni evento, ogni essere vivente, se
guardato mediante gli occhi dello spirito, si mostra come il volto possibile di
Dio.
“Sono soddisfatta della tipologia degli eventi
messi in calendario per favorire una maggiore conoscenza e diffusione di Gaeta.
Dopo le riuscite esperienze pregresse, anche in questo contesto, ampio spazio è
stato assegnato al Teatro Bertold Brecht, sia con eventi di piazza che,
partendo dallo spettacolo, ci portano alla riflessione, ma soprattutto con
l'iniziativa rivolta alle scuole di Gaeta in ambito teatrale”, afferma l’assessore
alla cultura del Comune di Gaeta Sabina Mitrano.
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