IL GOLFO TRA MENSE SOCIALI A RISCHIO E SPRECO ALIMENTARE





Nella nuova legge di stabilità il governo centrale riduce i finanziamenti per il Banco delle opere di carità in favore delle social card e altri servizi. Nello stesso tempo l’Unione Europea riduce i finanziamenti ai banchi elementari. 

Le Caritas locali, come quella di Formia, di Minturno, Monte S. Biagio e così via, si servono presso questi grandi realtà riempiendo le proprie dispense di pasta, scatolame e cibo non deperibile a basso costo. A questo, ovviamente, si aggiungono le eventuali donazioni da aziende e il meccanismo delle raccolte parrocchiali. Nel momento in cui i grandi banchi, come quello di Caserta e Salerno da cui i nostri centri si servono, rischiano con questo andazzo la chiusura molte saranno le difficoltà per assistere i senza tetto e i nuovi poveri del nostro territorio.

La soluzione? Diminuire lo spreco alimentare dei grandi centri commerciali, dei negozi, delle botteghe e delle mense scolastiche donando gli avanzi alle mense sociali. Le foto accanto ritraggono il cassonetto di un’attività del golfo che, come le altre, ogni giorno getta chili e chili di pane, panini, pizza e dolci che potrebbero sfamare decine di persone. A chiusura, infatti, i dipendenti e gli esercenti sono obbligati a buttare tutti gli avanzi. Non si potrebbero dirottare sulle Caritas o sulla Croce Rossa? La normativa in tal senso è molto rigida e non sempre questo passaggio è facile ma è anche vero che sul territorio nessuno sembra essersi attivato in tal senso. Le istituzioni locali latitano su questo argomento e non conosciamo al momento associazioni che si stiano facendo portatori di questa battaglia.
Lanciamo un appello affinché un argomento così importante venga almeno preso in considerazione.

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