
Le spiagge formiane pubbliche e private sono off limits per i disabili. Dopo la segnalazione di alcune famiglie, abbiamo approfittato di queste splendide giornate di primavera per verificare di persona.
Effettivamente sia le spiagge libere del litorale di Ponente che di Levante presentano gli scivoli della discesa a mare ma, paradosso all’italiana, è impossibile raggiungere il bagnasciuga a causa dell’assenza di passerelle o strutture idonee che permettono il transito dei disabili, in particolare a chi deve ricorrere alle sedie a rotelle. Una volta arrivato sulla sabbia, il disabile si arena senza poter proseguire. Eppure non sembra un investimento così esorbitante. Come mai nessuna amministrazione comunale ha mai pensato di rispettare quanto la legge recita?<img src="http://www.forumnews.it/wp-content/uploads/2013/05/soc1-e1368697413851.jpg" alt="" title="soc1" width="225" height="300" class="alignright size-medium wp-image-7491" />
Ma andiamo avanti. Oltre alle spiagge pubbliche anche molti libi balneari privati, in particolare sul lungo mare di Gianola, sembrano non rispettare l’abbattimento delle barriere architettoniche con rampe di scale improponibili e condizioni di accesso non adatte proprio a tutti. L’ente comunale non ha il dovere di controllare?
Formia non sembra essere l’unico caso isolato. Secondo disabili.com spiagge a noi più vicine, ovviamente private, accessibili sono una sulla piana di Sant’Agostino e una a S. Felice Circeo (www.disabili.com/viaggi/speciali-viaggi-a-tempo-libero/spiagge-accessibili/18802-spiag09-lazio).
Non fa solo rabbia che nel 2013 quando ci si riempie la bocca con il turismo sociale, la guida turistica per diversamente abili e altro nessuno ha semplicemente pensato a rendere accessibili le nostre spiagge a chiunque con delle semplici passerelle.
Quale impressione daremmo ai possibili turisti venuti nelle nostre zone? Mi sembra anche questo un bel biglietto da visita per l’immagine del nostro golfo.
E’ davvero così difficile rispettare la legge?
Effettivamente sia le spiagge libere del litorale di Ponente che di Levante presentano gli scivoli della discesa a mare ma, paradosso all’italiana, è impossibile raggiungere il bagnasciuga a causa dell’assenza di passerelle o strutture idonee che permettono il transito dei disabili, in particolare a chi deve ricorrere alle sedie a rotelle. Una volta arrivato sulla sabbia, il disabile si arena senza poter proseguire. Eppure non sembra un investimento così esorbitante. Come mai nessuna amministrazione comunale ha mai pensato di rispettare quanto la legge recita?<img src="http://www.forumnews.it/wp-content/uploads/2013/05/soc1-e1368697413851.jpg" alt="" title="soc1" width="225" height="300" class="alignright size-medium wp-image-7491" />
Ma andiamo avanti. Oltre alle spiagge pubbliche anche molti libi balneari privati, in particolare sul lungo mare di Gianola, sembrano non rispettare l’abbattimento delle barriere architettoniche con rampe di scale improponibili e condizioni di accesso non adatte proprio a tutti. L’ente comunale non ha il dovere di controllare?
Formia non sembra essere l’unico caso isolato. Secondo disabili.com spiagge a noi più vicine, ovviamente private, accessibili sono una sulla piana di Sant’Agostino e una a S. Felice Circeo (www.disabili.com/viaggi/speciali-viaggi-a-tempo-libero/spiagge-accessibili/18802-spiag09-lazio).
Non fa solo rabbia che nel 2013 quando ci si riempie la bocca con il turismo sociale, la guida turistica per diversamente abili e altro nessuno ha semplicemente pensato a rendere accessibili le nostre spiagge a chiunque con delle semplici passerelle.
Quale impressione daremmo ai possibili turisti venuti nelle nostre zone? Mi sembra anche questo un bel biglietto da visita per l’immagine del nostro golfo.
E’ davvero così difficile rispettare la legge?
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