LIBERAUTISMO: I PALLONCINI BLU DELLA SPERANZA


“Suo figlio è autistico”: questa la frase che 400000 genitori in Italia si sono sentiti dire. Non la fine del mondo ma sicuramente l’inizio del nuovo mondo. E’ così che prende il via un lungo viaggio in un mondo complicato che rimette in discussione ogni comportamento, ogni interpretazione, ogni dimensione familiare. Difficoltà di comunicazione o meglio modi alternativi di comunicazione per attirare l’attenzione, un ritratto diverso del mondo con regole speciali e una costituzione propria.
La Torre di Mola illuminata di blu e decine di palloncini celesti volano nel cielo formiano sovrastando l’antico monumento. Tanti volti e sguardi all’insù come se il volo di quegli oggetti sempre più piccoli pronti a perdersi nel firmamento siano davvero un motivo di speranza e di spensieratezza. Questi palloncini blu hanno accompagnato il pomeriggio del 2 Aprile, la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo promossa nel nostro territorio dall’Associazione Liberautismo, nata circa due mesi fa per iniziativa di alcune famiglie che hanno provato sulla loro pelle le difficoltà e le gioie di quell’indimenticabile giorno.
Non solo una malattia ma un vero problema sociale sicuramente non supportato da una carente tutela, da una cultura imprecisa della patologia, da diagnosi difficili e “ritardatarie”, dalla mancanza di terapisti formati, dagli elevati costi, dai tagli e dai soliti luoghi comuni. Il Sistema Sanitario Nazionale non è in grado di rimediare. L’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente emanato la Linea guida n.21 ”Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti” e la Conferenza Unificata di Stato, Regioni ed Enti Locali ha approvato il 22 novembre 2012 le Linee d’ indirizzo per l’applicazione della Linea guida n.21, che in tal modo diventa vincolante in tutte le Regioni e per tutti i servizi sociali, sanitari e scolastici che devono lavorare in modo integrato, assicurando la continuità della presa in carico.
Un problema sociale che non risparmia il nostro territorio e le nostre città. Liberautismo, infatti, ha tra le attività principali la formazione di professionalità adeguate: “Noi attraverso collaborazioni promuoviamo corsi di formazione per terapisti ed esperti in modo che, attraverso diversi progetti, possiamo richiedere contributi nell’ambito socio-sanitario, stipulare delle convenzioni ed agevolare le famiglie”, spiega Laura De Fabritiis, uno dei fondatori dell’associazione.
Laura è mamma di un bambino autistico di 12 anni, nella vita è un’insegnante e presidente della consulta sulla disabilità presso il Comune di Formia. Cerchiamo di fare con lei un viaggio nel mondo di un diversamente abile, autistico o meno, del nostro territorio: “Molte sono le lamentele delle famiglie del golfo ad esempio sui servizi degli ambulatori. A fronte della necessità di più ore di trattamento a settimana, il tempo a disposizione degli operatori è di 60 minuti a settimana. Così le famiglie devono tirarsi su le maniche e rimediare privatamente. A scuola si ricorre al sostegno, tagli permettendo, ma spesso le insegnanti non sono formate. E’ così che l’associazionismo scende in campo, orienta gli interventi e le scelte degli enti grazie alla consulta. Più volte abbiamo segnalato l’accessibilità ai diversamente abili delle spiagge”.
Infatti il litorale di Gianola, in particolare, risulta inadempiente in quanto all’abbattimento delle barriere architettoniche: le tre rampe presenti permettono ai diversamente abili la discesa in spiaggia ma una volta giunti sulla sabbia come arrivano al mare? Eppure questo si che sarebbe un segno concreto e semplice per migliorare la qualità della vita dei soggetti interessati.
Liberautismo pensa anche al cosiddetto “dopo di noi”, il giorno in cui i ragazzi autistici termineranno il loro percorso scolastico oppure quando, una volta adulti, non potranno più contare su una famiglia che si prenda cura di loro: “Da settembre partiranno i laboratori formativi di 18 mesi volti all’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro. Dopo aver frequentato i corsi di informatica, cucina, falegnameria, giardinaggio i ragazzi confluiranno in una cooperativa che li vedrà impegnati fattivamente al servizio di tutti”.
Quei palloncini blu continueranno a volare sempre più in alto insieme alla speranza e alla spensieratezza dell’associazione Liberautismo, dei bambini, dei ragazzi autistici e delle loro famiglie. La Torre di Mola torni ad illuminarsi.

Nessun commento:

Posta un commento