Oggi vi raccontiamo uno splendido viaggio in un grande Palazzo chiamato “Comune”, il viandante si chiama “Cittadino”.
Il Cittadino l’11 Aprile protocolla al Comune una lettera con richiesta
di patrocinio ed occupazione di suolo pubblico per una manifestazione
sociale e culturale ben intenzionato a portare movimento in città, a
favorire il turismo, a creare occasioni di divulgazione e sano
intrattenimento. Tutte cose che sente dire spesso ultimamente.
Il Cittadino il 22 Aprile non ha ancora ricevuto risposta e decide di
partire nel fantastico viaggio nel Palazzo. Mette nello zaino santa
pazienza, un pizzico di faccia tosta, un po’ di oratoria e tutte le
buone intenzioni.
Inizia dal traguardo: ufficio dei Vigili Urbani incaricati, nel caso, di
controllare eventuali autorizzazioni. Un agente in divisa la accoglie
allo sportello. Il Cittadino caccia la copia della domanda protocollata e
spiega la situazione. “A noi non è arrivato niente. E comunque il
patrocinio non lo diamo noi. Deve andare alla segreteria del Sindaco”.
“Io veramente le sto chiedendo per l’autorizzazione del suolo
pubblico!”. “E dove sta scritto?”. Nel primo rigo della lettera si
legge: “richiesta patrocinio e autorizzazione occupazione suolo
pubblico”. Il dialogo inizia bene …
Hanno avvio, così, le consultazioni: si chiama l’ufficio commercio che
non risponde, si cerca tra le carte ma della domanda non ce ne è
traccia, ci si confronta con altri colleghi sul da fare e questa è la
conclusione: “Non è nostra competenza. Deve andare all’ufficio commercio
che poi trasferirà la domanda a noi. Tanto stia tranquilla che c’è
tempo”. Mandano circa cinque giorni all’evento e ovviamente c’è tempo!
Il Cittadino non si arrende. Continua il suo viaggio nel magico mondo
del “Comune” e arriva all’ufficio cultura dove effettivamente la domanda
è arrivata e l’assessore ha approvato. Così, prosegue per la terza
tappa: l’ufficio commercio.
Ore 9:00 del mattino: una impiegata in ferie, una non ancora in ufficio,
l’altra nella stanza accanto a chiacchierare ed un altro ancora che non
aveva la minima idea della pratica in questione.
Si decide di attendere l’arrivo del lavoratore in ritardo. Intanto si fa
una capatina dalla segreteria del Sindaco.”Il patrocinio è stato dato,
siamo in attesa dell’autorizzazione dell’ufficio commercio”.
Intanto l’impiegata è giunta alla sua scrivania, ritrova la pratica, se
la guarda, la controlla e afferma: “ma noi aspettiamo il patrocinio
dalla Segreteria!”.
Bene, stoppiamo qui il viaggio del nostro Cittadino senza fornirvi
ulteriori particolari, basta questo a dare uno spaccato dell’efficienza
della pubblica amministrazione formiana.
Non sappiamo come andrà a finire la gita del nostro lettore (che
ringraziamo di averci segnalato la sua esperienza) ma forse non è quello
che interessa. Sicuramente otterrà quanto ha chiesto ma avrà perso
tempo, voglia, energie e fiducia. Forse sarebbe bastato qualche amico in
più nel Palazzo.
“Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono” (Gaber). Buon viaggio!
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