Casa. Casa per molti equivale al nido pascoliano, al rifugio per
eccellenza, alla tana sicura, alla tenera famiglia, simbolo di
protezione e sicurezza. Segno della “normalità” per antonomasia. "La
prima cosa è la casa" diceva qualcuno. Lo è ancor di più per chi fino ad
oggi ha vissuto in una struttura, in un centro. Per chi ha amato
guardare il mondo da un’altra prospettiva e ora si ritrova a doversi
confrontare con la realtà quotidiana. Una realtà “normalmente” grigia e
monotona eppure per qualcuno così innovativa e straordinaria nella sua
essenzialità.
In questo spirito si sono aperte il 9 Marzo scorso le porte di Casa
Margherita 1. Un appartamento/ casa-famiglia a Marina di Minturno che
accoglierà coloro che, terminato il percorso terapeutico all’interno di
un centro, potranno continuare il loro cammino verso la vita autonoma,
verso una nuova vita. L’accoglienza dei volontari dell’Associazione
Mamma Margherita capitanati dalla Presidente Cristina Vezza supportati
da un team di professionisti specializzati, guiderà chi ha sofferto
disagi psichici verso il completamento del recupero.
Nata da circa un anno da un’esperienza di mutuo aiuto di genitori
utenti, Mamma Margherita ha visto realizzarsi concretamente uno dei
principali obiettivi. Una grande festa, un grande risultato, un’altra
sfida vinta dal mondo dell’associazionismo ormai vero polmone della
società e del welfare italiano: “E’ un motivo di grande orgoglio per
noi. L’affitto è stato finanziato con i soldi ricavati dallo stand
animato durante la manifestazione “Settembre a Scauri”. Ora speriamo che
l’utenza arrivi quanto prima. L’appartamento pronto ad ospitare tre
persone permette la piena autonomia, un vero e proprio ritorno alla
vita. E’ solo la numero 1. Speriamo di poterne inaugurare altre nel
nostro territorio ”, dichiara la presidente Vezza.
Cucinare un piatto di spaghetti, fare una lavatrice, stendere i panni,
passare l’aspirapolvere: gesti grigi monotoni ed essenziali che da oggi
saranno possibili anche per chi è riuscito ad affrontare un percorso di
recupero ed ha bisogno di spiccare il volo.
Un gesto concreto, un progetto fondamentale e pratico che rappresenta un
fantastico motivo di speranza nell’epoca delle tragiche notizie.
"Volo! Zorba! So volare!" strideva euforica dal vasto cielo grigio.
"Bene, gatto. Ci siamo riusciti" disse sospirando. "Sì, sull'orlo del
baratro ha capito la cosa più importante" miagolò Zorba. "Ah sì? E cosa
ha capito?" chiese l'umano. "Che vola solo chi osa farlo" miagolò Zorba.
Buon volo Casa Margherita 1!
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