C’E’ POSTO? NON PER TUTTI: II PUNTATA


Qualche lettore ricorderà la vicenda del nostro mal capitato amico immaginario sulla sedia a rotelle impossibilitato a spostarsi con i mezzi pubblici nel golfo di Gaeta a causa dell’inefficienza ed indifferenza della società e dei Comuni (http://www.forumnews.it/?p=1526).Un circolo vizioso che ha dell’incredibile. Anche noi non abbiamo dimenticato, anzi siamo andati avanti e se sembra impossibile poter usare l’autobus accompagniamo il nostro amico immaginario sulla sedia a rotelle a prendere il treno. Anche in questo caso ne sentiremo delle belle. Chiediamo informazioni alla biglietteria della stazione di Formia, ops Formia – Gaeta, su eventuali servizi messi a disposizione per soggetti con disabilità motoria. Trenitalia offre un servizio di assistenza denominato Sala Blu o Carta Blu affidato alla RFI (Rete ferroviaria italiana) destinato alle persone che si muovono su sedia a rotelle per malattia o per disabilità; alle persone con problemi agli arti o con difficoltà di deambulazione; agli anziani; alle donne in gravidanza; ai non vedenti o con disabilità visive; ai non udenti o con disabilità uditive; alle persone con handicap mentale. Fin qui ci sembra tutto perfettamente coerente ma il bello deve ancora arrivare. Chiediamo in cosa consiste il servizio e come poterlo prenotare. La Rete Ferroviaria Italiana mette in sostanza a disposizione due persone, una nella stazione di partenza e una nella stazione di arrivo, che aiutano il richiedente a salire e scendere dal treno. Il servizio è solo su prenotazione con un preavviso di 12/48 ore prima del viaggio al numero verde indicato. Le uniche due stazione sulla tratta Formia – Roma che prevedono la possibilità di questa assistenza sono Formia e Latina “per mancanza di personale e difficoltà logistiche” ci dicono. Se un disabile abita a Monte S. Biagio, Priverno o oltro Comune o affronta il viaggio fino ad una delle due stazioni più vicine o impara a volare. Non è tutto. Ammettendo di poter raggiungere con relativa facilità la stazione non è detto che la semplice assistenza basti. Per i passeggeri su sedia a rotelle “di norma l'accesso è previsto per i treni che dispongono di almeno una carrozza dotata di posti attrezzati per il trasporto dei passeggeri su sedia a rotelle e dei rispettivi accompagnatori (riconoscibile all'esterno da apposito simbolo internazionale), previa verifica della disponibilità”. Questa ultima precisazione è la protagonista di un’altra beffa tutta italiana: si chiama il numero verde, si prenota il servizio in quella unica stazione che da la possibilità, in quell’ora e per quella tratta, arriviamo al binario, incontriamo l’addetto, arriva il treno ma il mio amico non può salire, perché? Perché quel treno non è dotato delle attrezzature specifiche. Non tutti i mezzi, infatti, sono predisposti. Come facciamo a sapere quale corsa ha il treno adatto al trasporto di diversamente abili? Nessuno lo sa! Da quanto è possibile capire dal sito internet della RFI al momento della richiesta è necessario specificare la tipologia di servizio richiesta: carrello elevatore o meno ecc… E’ normale nel 2012 che non tutti i treni siano dotati di attrezzature adatte per i diversamente abili? RTF specifica che “I passeggeri in possesso di sedia a rotelle pieghevole e in condizioni di sistemarsi su un posto ordinario, autonomamente o con l’aiuto di un proprio accompagnatore, possono accedere a treni non provvisti di posti attrezzati, se esplicitamente richiesto e accordato dall’impresa ferroviaria”. Tutto regolare? Eppure da quello che si dice in giro gran parte dei treni della tratta risulta non essere attrezzato o meglio pare troppo difficile garantire gli strumenti ogni corsa o segnalare ogni giorno su quali sono presenti e quali no. In questo modo si potrebbero vedere più diversamente abili pendolari, più diversamente abili lavoratori. Inoltre è possibile che esistano dei treni attrezzati per disabili (che riportano il famoso simbolo) ma che di fatto sulla carta non sono abilitati e, quindi, non prenotabili. Mentre freccia argento e freccia rossa ci tolgono dalle tasche mila e mila euro, perché non dotare ogni treno di una pedana? Il viaggio del nostro amico immaginario sulla sedia a rotelle non è ancora terminato. Alla terza puntata.

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