IL PEGGIOR SORDO E’ CHI NON VUOL SENTIRE


“Il peggior sordo è chi non vuol sentire”: mi ripete mio padre all’infinito. Entro nella segreteria di una scuola superiore e al protocollo trovo una signora dai lineamenti e dai modi gentili: le chiedo dove protocollare e nella sua splendida lingua dei segni si mette a disposizione. Lo scorso fine settimana mi è capitato di conoscere una ragazza eccezionale che si batte per i diritti dei non udenti; un’artista che ha deciso di dipingere e arredare il suo appartamento all’insegna dei colori. Ho visto nella serata finale de “Le Notti di Cicerone” accompagnare la musica del Maestro Ambrogio Sparagna con il linguaggio LIS: sembrava una vera e propria danza elegante e suggestiva. Una signora alla fermata dell’autobus corre e urla all’autista appena partito di fermarsi per farla salire: il conducente la guarda, la scruta e “come il sordo che non vuol sentire” chiude le porte e si avvia senza farsi troppi problemi. Viviamo in un mondo di sordi e non ce ne siamo mai accorti? Forse perché ognuno in fondo lo è: sordo quando non vuol sentire. Affascinata da questo mondo ho fatto una chiacchierata con l’interprese LIS Katia Macelloni: “Nella provincia di Latina i non udenti sono tantissimi che sono organizzati tramite un ente centrale che ha sede a Latina. La difficoltà principale è ovviamente legata alla comunicazione. E’ sempre necessario un interprete e anche se il sistema funziona sono necessari più servizi in questo senso”. Grazie alla collaborazione dell’ente provinciale e dei comuni i bambini non udenti godono di assistenza a scuola: “il consiglio che posso dare ad una famiglia è quella di farsi indirizzare”. Katia è interprete del linguaggio dei segni da circa 14 anni: “studiavo lettere classiche a Roma quando un giorno per caso mi trovavo a seguire un seminario su Dacia Maraini e raccontarono la storia di una sordo muta. Da lì mi sono appassionata e ho approfondito la cosa. Oggi lavoro anche nelle scuole”. Un mondo tutto da scoprire: lo sapevate che gli interpreti LIS come i carabinieri vanno sempre a coppia data la velocità della lingua e lo “sforzo” fisico del movimento delle braccia per un tempo prolungato? Lo sapevate che secondo la nuova normativa non si parla più di sordo – muti ma “sordi”? I sordi, infatti, parlano e anche con una voce squillante! Se un soggetto non udente autonomo vive da solo e, per un malore, ha bisogno di chiamare il pronto soccorso che si fa? Nella Regione Lazio è possibile usufruire di un servizio ponte che mette in contatto il soggetto in difficoltà con ospedali, forze dell’ordine ecc. L’appello della nostra amica arriva forte e chiaro: “ negli altri Paesi la lingua dei segni è riconosciuta come una vera e propria lingua, siamo in attesa che il Parlamento italiano si pronunci affinché venga riconosciuta come minoranza linguistica o lingua ufficiale. Per chiunque o perché diventa un lavoro come nel mio caso o perché ha un caso in famiglia o perché è a contatto con un non udente conoscere la lingua dei segni è sempre una ricchezza. Come sapere l’inglese da la possibilità di farsi capire o capire uno straniero la stessa cosa con i sordi”. “Stare a contatto con i non udenti è sempre una ricchezza.Ognuno di loro è una storia interessante”: parola di chi ha deciso di stare a sentire.

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