Articolo pubblicato su www.forumnews.it
Come detta la nota quanto antica filosofia del bicchiere mezzo pieno o
mezzo vuoto, come l’immagine ormai consolidata di un volto italiano
eternamente bi-fronte, la parola spreco vacilla in una curiosa ma quanto
mai vera ambiguità semantica: spreco è lo sperpero di denaro per spese
alquanto inutili, per investimenti senza senso, per un capitale
esorbitante a fronte della reale e necessaria piccola somma ma spreco è
anche cancellare ciò che funziona come una macchia sul vetro, rendere
all’improvviso vano ciò che era stato faticosamente costruito, soffiare e
buttare giù il castello di carte che si reggeva ancora in piedi,
contraddire una delle poche cose rimaste credibili. La seconda sfumatura
semantica della parola spreco è quanto è accaduto all’Unità Operativa
Semplice Dipartimentale (U.O.S.D.) di Odontostomatologia istituita nel
2008 dall’Azienda Unità Sanitaria Locale di Latina presso l’ospedale di
Gaeta e chiusa dal primo luglio del 2012. Dal primo luglio un soggetto
disabile o con fragilità sanitaria dovrà compiere la traversata oceanica
fino a Roma per avere assistenza odontoiatrica, liste di attesa
permettendo. Con la deliberazione del 3 Luglio, infatti, il Direttore
Generale della AUSL di Latina ha disposto la revoca delle funzioni di
direzione e coordinamento del Piano Aziendale per l’assistenza
odontoiatrica conferite al dott. Francesco Occipite Di Prisco e la
temporanea disattivazione dell’unità di Gaeta. Eppure non c’è alcuna
intenzione di arrendersi: alcuni pazienti che fino ad ora hanno
usufruito dell’importante servizio, alcune cooperative ed associazioni
del territorio che si occupano di assistenza a disabili mediante il loro
legale Marco Tomassi martedì scorso hanno presentato ricorso al TAR
chiedendo l’annullamento della deliberazione. Numerose le contraddizioni
che costellano la vicenda dell’unità fino all’eclatante epilogo. Nel
2008 la nuova U.O.S.D nasce per far fronte a problematiche
odontoiatriche particolarmente complesse. L’unità ha garantito
assistenza e cure a pazienti con fragilità sanitaria (cardiopatici,
trapiantati, diabetici..) o diversamente abili non collaborativi che non
possono essere trattati nei consueti studi odontoiatrici ma necessitano
di una sala operatoria e anestesista. Il problema era di lunga data.
Per ottemperare alla mancanza, infatti, già dal 1992 lo stesso Di Prisco
era stato autorizzato dalla AUSL di Latina ad operare presso l’ospedale
di Gaeta ricoverando temporaneamente i pazienti nel reparto di
ortopedia o di medicina. L’urgenza evidente e palpabile nel 2007 si unì
ad un dato di fatto logistico: l’attivazione del corso di laurea in
igiene dentale in convenzione con l’Università La Sapienza di Roma
rendeva ineludibile la presenza di un servizio ospedaliero odontoiatrico
di supporto agli studi. Nello stesso tempo nel 2008 la Regione Lazio
obbligava le aziende delle unità sanitarie locali ad erogare prestazioni
odontoiatriche a bambini e soggetti in particolari condizioni. In
sostanza quello che già dal 1992 veniva svolto costantemente. Per
mettere in pratica quanto dettato dal piano regionale l’unità di Latina
nel 2009 adottò quanto predisposto dal dott. Di Prisco. Tutto sembrava
andare a gonfie vele. Addirittura nel corso dell’ultimo triennio la
stessa AUSL ha ottenuto finanziamenti per l’odontoiatria pari a 471.008
euro. Non bruscolini ma una somma che ha permesso il potenziamento del
servizio sanitario, l’acquisto di attrezzature per dieci ambulatori
odontoiatrici, la realizzazione di centinaia di protesi dentarie,
l’applicazione di altrettanti apparecchi ortodontici, l’acquisto dei
materiali per le cure preventive dei bambini, lo screening nel corso del
triennio 2009-2012 di oltre 12.000 alunni delle terze elementari delle
scuole della Provincia e l’assunzione, con contratto a progetto, di sei
odontoiatri e sei igienisti dentali facendo dell’unità del presidio di
Gaeta un fiore all’occhiello a livello regionale. Per non tradire la
seconda sfumatura semantica della parola spreco, il solido castello di
carte viene buttato giù a luglio scorso “… non essendo più prevista
alcuna attività legata al richiamato Piano regionale per l’assistenza
odontoiatrica”. Eppure con una deliberazione successiva del 17/07/2012
il dirigente generale della AUSL di Latina ha comunque assegnato per
l’anno ancora in corso gli obiettivi di budget anche al presidio di
Gaeta. Dicesi contraddizione. L’unico polo provinciale di assistenza
odontoiatrica, un punto di riferimento per pazienti disabili e con
fragilità mai avvisati di quanto stava per accadere viene
improvvisamente a mancare. Con l’amarezza e le contraddizioni rimane una
lista di attesa di 200 pazienti. Oltre alle associazioni e alle
cooperative che hanno attivamente collaborato con Di Prisco hanno
manifestato contro il provvedimento enti ed istituzioni del settore
odontoiatrico, l’Arcidiocesi di Gaeta e la Caritas diocesana nonché ben
mille cittadini di tutta la Provincia di Latina, che hanno sottoscritto
una petizione per la revoca del deliberato adottato. Una mobilitazione
generale che supporta il ricorso presentato. Aspettando il suo esito ci
perdiamo nel volto bifronte, dell’ormai troppo facile alibi, della scusa
trita e ritrita dello spreco all’italiana.
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