ELISEO: IL SORRISO DI UN “NORMO – DISABILE”
Il sorriso brillante di Eliseo, la sorprendente forza di mamma Daniela e l’amore per i cavalli sono i minimi comuni denominatori di una storia di disabilità comune e speciale allo stesso tempo. Eliseo Caione, diciottenne di Monte San Biagio affetto da una malattia genetica rara che comporta una significativa difficoltà motoria, diventa un esempio di passione e amore per lo sport. Medaglia d’argento al campionato regionale di dressage olimpico a squadre e individuale nel 2010, bronzo al campionato italiano e regionale nel 2011, primo cavaliere italiano paralimpico ad aver partecipato per tre giorni di seguito a ben due gare consecutive: questi i risultati di chi dall’ippoterapia è diventato un vero atleta. Quando il nostro fantino aveva 5 anni, mamma Daniela dopo la segnalazione di una maestra previdente e moltissimi accertamenti specialistici, scopre la malattia del suo bambino e all’età di 8, sotto il consiglio del consultorio di Fondi, Eliseo inizia i corsi di ippoterapia presso il centro di equiturismo Sughereta San Vito di Monte San Biagio con la Dott.ssa Ida Brancaleone. Una passione che continua nel tempo e porta giovamento alla postura, all’equilibrio e alla capacità motoria di Eliseo che oggi, nonostante la sua disabilità, si presenta ai nostri occhi con un sorriso brillante. Pizza il sabato sera con gli amici, recitazione e ballo nel musical della parrocchia, giri in macchina e una passeggiata a cavallo: dovremmo iniziare a parlare giustamente e legittimamente di “normo-disabili”. “La disabilità la vivo benissimo. Nonostante tutto sono sinceramente orgogliosissima di mio figlio. Ho avuto problemi ad accettare la situazione i primi due anni, una vera doccia fredda che non auguro a nessuno, ora ci convivo, vado avanti e non mi pesa per niente. Se avessi avuto un figlio sano non ne vedrei la differenza”, afferma mamma Daniela con una forza ed un coraggio da invidiare pur non nascondendo i pregiudizi che un disabile, vuoi o non vuoi, subisce: ”Le persone davanti a questi problemi scappano, all’improvviso tutti gli amici vengono meno. Prima che Eliseo vincesse questa passione per i cavalli veniva vista semplicemente come un gioco, ora che ha portato risultati la iniziano a prendere sul serio come se una persona disabile non potesse fare nulla. Ai genitori di altri ragazzi disabili mi sento di dire di andare avanti, di non abbattersi, tanto non si risolve nulla. Chi mi conosce mi dice che sono pazza, chi non mi conosce non immagina i problemi che vivo. L’importante è che questi ragazzi abbiano una loro vita sociale, escano e siano, per quanto possibile, autonomi dalle loro famiglie”. Rimane critico il cosiddetto “dopo di noi …”: quando i genitori non saranno più in grado di occuparsi di ragazzi disabili come Eliseo cosa succederà? “Questi figli chi li aiuterà? Dall’altra parte se morissero prima loro sarebbe doppiamente terribile. La possibile soluzione sarebbe la realizzazione di centri di accoglienza”, dichiara Daniela. Con la bellissima immagine di Eliseo che cavalca tra le verdi alture, gli auguriamo di conservare il suo brillante sorriso e continuare ad essere una testimonianza di “normo-disabilità”. “Corri, Forrest, corri!”.
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