Simona Gionta
Una conferenza stampa partecipata quella di presentazione del “Comitato intercomunale a tutela del Golfo” che nasce dall’adesione di numerose associazioni del territorio mosse dalla ferma volontà di far sentire la voce dei cittadini. Un documento di sei punti sottoscritto e da far sottoscrivere che abbraccia le problematiche ambientali del golfo: dal pontile petrolio agli scarichi abusivi, dalla centrale nucleare del Garigliano alla salute delle nostre acque. Il punto di partenza sembra chiaro: i cittadini vogliono sapere! Il comitato prende il via da un’inadeguata risposta delle amministrazioni comunali quanto a informazione, sensibilizzazione e pianificazione delle proprie attività. La vicenda del pontile – petroli è stata la scintilla per unirsi e tentare un’inversione di tendenza offrendo l’opportunità a tutti di conoscere quanto chi ci governa mette in campo per il presunto bene del territorio che amministra. Quanti conoscono la vera questione del pontile petroli? Quanti sono a conoscenza della necessità di un piano di evacuazione? La questione sembra sempre rispecchiare la famosa bilancia: pendere per il piatto dello sviluppo economico o per la vocazione turistica. Si prenda chiaramente una posizione e si sposi quella strada con coerenza. Se si è scelta la vocazione turistica il Comitato rileva l’inaccettabilità del protocollo sottoscritto tra il comune di Gaeta, il Consorzio per lo sviluppo Industriale del Sud Pontino, l’Autorità portuale di Civitavecchia –Fiumicino- Gaeta e l’ENI che prevede la bonifica a carico della multinazionale di un tratto di area a ridosso dei centri abitati di Gaeta attualmente utilizzato per lo stoccaggio degli idrocarburi. Nella trattativa rientra anche il progetto di delocalizzazione del pontile dall’area Peschiera di Gaeta alla zona del porto commerciale di Gaeta ai confini con il territorio formiano con tutte le conseguenze del caso: problemi di manutenzione, la vicinanza con il centro abitato, l’inquinamento delle acque per la pulizia dei silos. Il Comitato punta a informare e coinvolgere la cittadinanza, a farsi portavoce presso le amministrazioni e le autorità competenti per chiedere maggiori informazioni sull’esistenza di un piano di emergenza e dell’esigenza di un varo di un piano regolatore dei porti turistici, a chiedere che venga rispettata la delibera regionale del 2010 di istituzione dell’area sensibile del Golfo di Gaeta, a chiedere che si attui una pianificazione territoriale e un tavolo della trasparenza che coinvolga tutte le parti interessate, attuare una politica partecipativa. Cicerone concluderebbe: “quid est enim civitas nisi iuris societas civium? che cosa è dunque una civitas, se non una società di cittadini uniti dal diritto?”.
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